Francesca Deidda, potrebbe essere stata uccisa con una serie di colpi alla testa mentre dormiva sul divano. Un attrezzo da lavoro dotato di manico antiscivolo in neoprene potrebbe essere stato l’arma del delitto. Questa nuova teoria emerge dalle indagini in corso che stanno cercando di fare luce su uno dei crimini più inquietanti degli ultimi mesi.
I resti della donna furono ritrovati il 18 luglio in un borsone abbandonato tra i boschi di Sinnai e San Vito. Inizialmente si pensava che la morte fosse dovuta a una grande frattura piatta sul cranio, rilevata durante l’esame preliminare del corpo. Tuttavia, le nuove informazioni fanno pensare a un omicidio ancora più brutale: la vittima sarebbe stata colpita ripetutamente con un oggetto contundente, probabilmente un martello, fino a provocarne la morte. Questa violenza prolungata potrebbe spiegare la natura delle ferite, suggerendo che l’aggressore abbia agito con una particolare ferocia.
Mentre si attendono conferme ufficiali, alcuni frammenti di materiale rosso o arancione trovati nei capelli della vittima sono stati sottoposti ad analisi nei laboratori del RIS dei Carabinieri a Milano. Questi piccoli dettagli potrebbero rivelarsi fondamentali per identificare con certezza l’arma usata nel delitto e, di conseguenza, fornire una chiave per la risoluzione del caso. Le analisi sono ancora in corso, e le forze dell’ordine mantengono il massimo riserbo su ulteriori risultati.
Le autorità sperano che gli accertamenti in corso possano fornire nuove risposte nei prossimi giorni, permettendo di arrestare i responsabili e portare giustizia a Francesca Deidda e alla sua famiglia. In attesa di ulteriori sviluppi, resta forte il cordoglio della comunità, ancora in lutto per la tragica perdita.