L’omicidio di Francesca Deidda, la donna di 42 anni scomparsa a maggio e ritrovata senza vita due mesi dopo, nascosta in un borsone nelle campagne di San Vito, sembra ormai essere stato un atto premeditato. Secondo gli inquirenti, il principale sospettato è il marito della vittima, Igor Sollai, camionista di 43 anni, che avrebbe orchestrato il delitto per incassare un premio di 100mila euro dall’assicurazione sulla vita, stipulata di comune accordo con la moglie. L’intenzione, riportata dall’Unione Sarda, era di utilizzare quei fondi per iniziare una nuova vita con una compagna che frequentava da almeno un anno.
L’indagine ha portato alla luce dettagli inquietanti: tra le ricerche online di Sollai figuravano informazioni sul cianuro, un particolare che ha spinto gli investigatori a considerare il suo coinvolgimento come premeditato. Inoltre, emerge che Igor avrebbe acquistato due piante al Leroy Merlin di Elmas con l’intenzione di nascondere meglio il borsone contenente il cadavere di Francesca. Tutti questi elementi indicano un piano preciso e meditato, piuttosto che un atto impulsivo.
Nonostante le evidenze che puntano verso una pianificazione dell’omicidio, Sollai dal carcere si dichiara innocente, respingendo ogni accusa. Tuttavia, il quadro accusatorio sembra rafforzarsi con il progredire delle indagini, che portano a nuovi sviluppi e macabri dettagli sul presunto omicidio.
Il caso continua a destare scalpore e a sollevare interrogativi nella comunità di San Sperate, ancora scossa dalla tragica perdita. Il lavoro degli inquirenti, focalizzato sull’analisi delle prove, delle ricerche sul web e dei movimenti di Sollai, potrebbe a breve chiarire ulteriormente la dinamica di un delitto che appare sempre più come un crimine pianificato a freddo.