Mobbing e demansionamento in Abbanoa: risarcimento da 265mila euro per una dipendente

Il Tribunale condanna la società idrica per il trattamento discriminatorio nei confronti di una sindacalista. La sentenza trasmessa alla Corte dei Conti

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Una dipendente di Abbanoa, attiva come sindacalista e rappresentante per la sicurezza dei lavoratori (RLS), è stata riconosciuta vittima di mobbing e demansionamento dal Tribunale del Lavoro di Cagliari. La società idrica è stata condannata a un risarcimento di oltre 265mila euro, oltre agli stipendi arretrati, alla reintegrazione nel suo ruolo e al rimborso delle spese processuali.

Le accuse e il processo

La donna, difesa dall’avvocata Francesca Corda, ha contestato il progressivo svuotamento delle sue mansioni, fino al trasferimento a ruoli marginali e umilianti, come il lavoro al call center senza strumenti adeguati. Inoltre, nel suo ricorso, ha denunciato di essere stata discriminata per il suo orientamento sessuale, venendo etichettata come “quella dell’Arcigay” da alcuni dirigenti.

Tuttavia, il giudice Riccardo Ponticelli ha ritenuto non provata la discriminazione per motivi personali, ma ha invece confermato il trattamento ritorsivo legato alla sua attività sindacale. Il processo ha dimostrato che le sue richieste per garantire migliori condizioni di sicurezza per i lavoratori avevano causato malumori tra i vertici aziendali, portando a un atteggiamento punitivo nei suoi confronti.

La condanna e le possibili conseguenze

Il Tribunale di Cagliari ha stabilito che la dipendente debba essere reintegrata nel suo ruolo originario e abbia diritto a:
Risarcimento di 265.486,46 euro per danni alla dignità, immagine professionale e salute.
Pagamento degli stipendi arretrati e delle spese mediche sostenute.
Rimborso delle spese processuali e della consulenza tecnica.

La sentenza è stata inoltre trasmessa alla Procura regionale della Corte dei Conti, che valuterà eventuali responsabilità erariali dei dirigenti coinvolti, per il danno economico causato alla società pubblica.

La replica di Abbanoa: nessun appello

Abbanoa ha annunciato che non presenterà ricorso e procederà con il pagamento del risarcimento. Giuseppe Sardu, nuovo presidente del Consiglio d’amministrazione, ha dichiarato:

“Le sentenze si applicano. Ciò che è stato accertato dalla magistratura è di inaudita gravità, soprattutto perché ha coinvolto una donna sindacalista. È l’esatto opposto di ciò che deve accadere in Abbanoa. Ci assicureremo che una cosa simile non accada mai più”.

Ora, con il coinvolgimento della Corte dei Conti, potrebbe scattare anche un’indagine per danno erariale nei confronti dei dirigenti responsabili del trattamento illecito subito dalla dipendente.

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