Eolico offshore in Sardegna: pale visibili per decine di chilometri davanti a Pan di Zucchero e Piscinas

Avanzano i progetti di Wind Alfa e Renewables Energies: 118 turbine alte fino a 320 metri previste davanti alla costa occidentale. Fotosimulazioni ufficiali confermano l’impatto paesaggistico

Pan di Zucchero e pale eoliche, dune di Piscinas e turbine alte quanto grattacieli. La costa occidentale della Sardegna potrebbe presto cambiare volto, e non in maniera discreta. Due progetti di parchi eolici offshore, attualmente in fase autorizzativa, promettono un impatto visivo rilevante e irreversibile sul paesaggio costiero sardo, come dimostrano le fotosimulazioni depositate dalle stesse aziende proponenti.

Il primo progetto porta la firma della Wind Alfa Srl, società con sede a San Severo (Foggia), che ha recentemente presentato alla Guardia Costiera di Cagliari la richiesta di concessione demaniale marittima per l’installazione di 63 aerogeneratori da 15 MW ciascuno davanti alla costa di Nebida, nel Sulcis. Le turbine saranno collegate a terra tramite cavi sottomarini diretti a Portoscuso. La procedura di autorizzazione ambientale, avviata nel 2023 presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), è ancora in corso.

Il secondo progetto è ancora più imponente: lo ha presentato la Renewables Energies Ltd, con sede a Londra. Prevede la costruzione di un parco eolico offshore davanti alle località di Capo Pecora, Scivu e Piscinas. In questo caso le turbine saranno 55, ciascuna da 18 MW, per una potenza complessiva di 990 MW. Secondo i documenti ufficiali, una volta installati, gli aerogeneratori raggiungeranno un’altezza minima di 320 metri sul livello del mare.

Entrambi i progetti si trovano attualmente in fase di valutazione, ma già oggi suscitano preoccupazioni diffuse tra ambientalisti, residenti e amministratori locali. Se da un lato i promotori parlano di transizione ecologica e produzione di energia pulita, dall’altro l’impatto visivo, paesaggistico e ambientale è ormai una certezza. E non sono più teorie o ipotesi: è certificato dalle stesse aziende, nei documenti ufficiali presentati agli enti competenti.

La distanza dalle coste e la curvatura terrestre non bastano: le turbine saranno visibili a occhio nudo da decine di chilometri, sovrastando persino luoghi iconici come Pan di Zucchero e le dune di Piscinas, aree tutelate e simbolo del patrimonio naturale sardo.

Con i procedimenti in corso e nuovi sviluppi attesi nei prossimi mesi, la Sardegna si prepara a una delle sfide più delicate nel campo dell’energia rinnovabile: come conciliare il bisogno di fonti pulite con la tutela di un paesaggio unico e fragile.

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