Banche, nel gender gap Italia meglio della media europea

L'indagine Uilca Uil. Restano differenze retributive tra uomini e donne: le cause

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Nel gender gap Italia meglio della media europea nel settore bancario e assicurativo. E’ quanto emerge dai dati elaborato dal Centro Studi della Uilca nazionale Orietta Guerra.

Ripartizione equilibrata dei dipendenti delle aziende suddivisi per genere (52% circa di addetti di sesso maschile, il 48% di sesso femminile) Meno favorevole risulta il differenziale retributivo fra gli uomini e le donne, che tocca il 23%, un dato che si è mantenute sostanzialmente inalterato nell’ultimo decennio. Questo differenziale è presente anche negli altri paesi europei, dove emerge comunque che il dato italiano non è fra i peggiori (per es. la Francia sta al 32,1%, la Germania al 26,1%, l’Austria al 26%, con il dato peggiore registrato dalla Repubblica Ceca dove le donne guadagnano -36,4% rispetto agli uomini. Fra i grandi paesi fanno meglio dell’Italia i Paese Bassi con -22,6%, il Portogallo (-21,5%), la Spagna (-14,1%), il Belgio (-14%, paese nel quale il divario risulta in assoluto il più basso).

Quali le motivazioni dei divari fra i vari paesi? Sicuramente giocano un fattore decisivo la realtà politica, economica e sociale di ciascun paese, ma, in generale, i diffusi e marcati gap si spiegano anche una maggiore concentrazione del personale femminile in attività a più basso valore aggiunto o meramente amministrativo, dove le possibilità di carriera sono inferiori così come quella di acquisire bonus in relazione all’attività esercitata.

Quindi c’è ancora tanta strada da fare ed il nuovo quadro regolatorio europea in materia di trasparenza retributiva e le azioni contro le discriminazioni salariali potrebbero in prospettiva ridurre questi divari. Valentina Gallarato, Segretaria Regionale Uilca dell’Umbria, aggiunge alle cause già indicate, le incombenze del lavoro domestico e di cura, che gravano per lo più sulle donne, limitandone fortemente le opportunità di carriera all’interno delle Aziende, con un esplicito riferimento al settore esattoriale, da lei rappresentato. Trasparenza salariale, promozione delle pari opportunità, lotta alle discriminazioni salariali e formazione sulle politiche di genere le leve che possono essere attivate in un’ottica di superamento del problema del gender pay gap.

 

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