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“Stop al Codice della Strage”, anche a Cagliari le proteste contro le nuove norme

Le manifestazioni di associazioni ciclisti e ambientalisti contro provvedimenti che a loro giudizio boicottano Ztl, aree pedonali e l'utilizzo delle bici in città

ciclisti incidenti

Anche Cagliari tra le città dove sabato 9 marzo si è manifestato al grido di “Stop al Codice della Strage”. Manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia, organizzate dalle associazioni familiari delle vittime sulla strada e altre associazioni contro il nuovo Codice della Strada voluto dal Ministro Salvini e in discussione in Parlamento.

“Che – è il commento delle associazioni che contestano il provvedimento – riporterà indietro l’Italia di 40 anni dal punto di vista della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile e la allontanerà ancora di più dagli altri Paesi europei dove i livelli di mortalità per incidenti stradali e per inquinamento sono già inferiori a quelli italiani”.

Spiegano ancora gli organizzatori delle manifestazioni: “La riforma ha un impianto molto chiaro, debole coi forti e forte coi deboli: da una parte, meno regole, meno limitazioni, meno controlli, meno sanzioni e più libertà di circolare e andare veloci nelle città per auto, moto, camion merci, ecc.; dall’altra parte, regole più restrittive, meno spazio in strada e quindi, meno sicurezza per i veicoli più leggeri e gli utenti più vulnerabili, cioè pedoni, ciclisti, micromobilità, bambini, anziani, disabili. È perciò una riforma contro la sicurezza stradale, con limiti di velocità più alti, restrizioni all’uso di autovelox e controlli automatici in generale, nessun intervento reale sulla distrazione alla guida; una riforma contro la mobilità sostenibile, con uno stop immediato alla realizzazione di nuove ciclabili urbane e una sola multa per chi viola le aree pedonali anche più volte al giorno; una riforma contro i Comuni, con nuovi regolamenti e decreti ministeriali che decideranno se, come e dove le città possono usare leve come ZTL, telecamere, sosta regolamentata, etc.”.

Secondo le associazioni che contestano i provvedimenti, il nuovo codice della Strada rende più difficili i controlli per velocità e sosta abusiva; rende possibile l’aumento dei limiti di velocità; diminuisce le multe per i limiti di velocità e transito in ZTL e aree pedonali. Inoltre, “boicotta” Ztl e aree pedonali. E l’uso della bicicletta nelle aree pedonali: “Blocca la realizzazione di nuove piste e corsie ciclabili; restringe la possibilità del doppio senso di marcia per le bici; riduce la possibilità di realizzare le case avanzate; rende le strade ciclabili meno sicure; annulla la clausola ‘salvaciclisti’ del ‘metro e mezzo’; crea confusione con l’introduzione di nuove Zone Ciclabili; obbliga i ciclisti a casco e targa.

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