In Italia, un’ampia operazione denominata “Leonida” è stata portata avanti dalla Guardia di Finanza, con l’obiettivo di far luce su presunte irregolarità negli appalti pubblici del settore dello smaltimento rifiuti. Al centro delle indagini, vi è l’affidamento diretto e esclusivo di commesse pubbliche a un’azienda di Reggio Emilia, sollevando preoccupazioni riguardo la correttezza e la trasparenza delle procedure adottate.
Le forze dell’ordine hanno eseguito cinque misure cautelari, tra cui un arresto domiciliare e quattro misure interdittive, soprattutto nei confronti di pubblici ufficiali. Queste azioni dimostrano l’intensità e la serietà con cui si sta affrontando il caso.
L’operazione ha richiesto l’impiego di 90 militari, che hanno condotto 26 perquisizioni e notificato 14 avvisi di garanzia. Le indagini si estendono attraverso diverse province italiane: da Sassari a Reggio Emilia, passando per Parma, Verona, Brescia, Lucca, Livorno, fino a Roma e Siena, mostrando l’ampiezza geografica del fenomeno sotto esame.
La vastità dell’operazione e il coinvolgimento di molteplici province riflettono l’estesa rete di potenziali irregolarità e sottolineano l’importanza di una vigilanza accurata nei confronti delle procedure di appalto pubblico.