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La Sardegna pioniera nello spazio con il brevetto dell’alga spirulina

Un'avanzata sarda nel campo dell'astrobiologia potrebbe rivoluzionare la sopravvivenza umana su Marte

Un brevetto rivoluzionario nel campo dell’astrobiologia è stato depositato in Sardegna, segnando un passo avanti significativo per l’utilizzo dell’alga spirulina in ambienti extraterrestri. L’alga, considerata il nuovo “oro verde”, potrebbe non solo nutrire gli astronauti ma anche produrre ossigeno sul Marte, utilizzando risorse locali come la CO2 atmosferica.

Il brevetto è il frutto di una collaborazione sinergica tra l’Università degli Studi di Sassari, il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), il Distretto AeroSpaziale della Sardegna (DASS), l’Università degli Studi di Cagliari e l’azienda Tolo Green. Dopo un percorso di ricerca durato oltre tre anni in Italia, la decisione di espandere il brevetto a livello internazionale rappresenta un momento cruciale per la ricerca scientifica sarda e per il suo ruolo nel panorama aerospaziale globale.

La ricerca ha evidenziato come l’alga spirulina possa crescere efficacemente in condizioni di microgravità, simulate attraverso un dispositivo chiamato clinostato, che riproduce le condizioni atmosferiche di Marte. Gli esperimenti, guidati dalla professoressa Antonella Pantaleo dell’Università di Sassari e dal professor Giacomo Cao, hanno dimostrato la resilienza e la produttività dell’alga in ambienti estremi.

Il kit oggetto del brevetto comprende un clinostato e una camera con atmosfera ricca di CO2, che insieme possono riprodurre e studiare le condizioni di vita extraterrestri non solo per le microalghe, ma anche per cellule umane, vegetali e animali. Questa innovazione ridurrebbe notevolmente il bisogno di trasportare risorse dalla Terra a Marte, sfruttando invece le risorse marziane per il sostentamento delle missioni umane.

La portata di questo brevetto va oltre la semplice ricerca scientifica, avendo il potenziale di abbattere i costi e incrementare l’efficacia delle future missioni spaziali. Come sottolineato da Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4 e presidente del DASS, e da Gavino Mariotti, rettore dell’Università di Sassari, il progetto evidenzia l’importante contributo della Sardegna all’esplorazione dello spazio.

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