Un’inattesa turbolenza ha scosso recentemente l’Università di Cagliari, dove un professore del dipartimento di Medicina, noto con il nome di Angelo Scuteri, si è trovato al centro di gravi accuse relative a comportamenti ritenuti inappropriati nei confronti delle studentesse. Le segnalazioni, accumulate attraverso questionari anonimi e un esposto firmato, hanno delineato un quadro preoccupante di atteggiamenti morbosi e doppi sensi a sfondo sessuale, conducendo alla decisione dell’Ateneo di sospendere il docente per un periodo di nove mesi.
La natura delle accuse: un confine superato
Le accuse mosse nei confronti di Scuteri spaziano da commenti inappropriati, mascherati da tentativi di rendere l’atmosfera più distesa e informale, a comportamenti che hanno seriamente messo in discussione l’integrità dell’ambiente accademico. Tali azioni sono state valutate come totalmente inadeguate, soprattutto data la posizione di potere e responsabilità del professore, direttore della scuola di specializzazione e primario presso il Policlinico, nei confronti delle giovani studentesse destinate a diventare future professioniste del settore medico.
Le conseguenze: insegnamento e ricerca in pausa
La risposta dell’Università di Cagliari alla situazione è stata tempestiva e decisa: oltre alla sospensione dall’attività didattica e dalla ricerca, Scuteri si vede privato dello stipendio per la durata del provvedimento. Una misura che sottolinea la gravità con cui l’istituzione accademica persegue il mantenimento di un ambiente sicuro e rispettoso per tutti i suoi membri.
La difesa di Scuteri: tra intenti e malintesi
Di fronte alle accuse, Scuteri non nega il suo approccio informale, ma sottolinea come le sue intenzioni fossero ben diverse da come sono state interpretate. La sua difesa si fonda sulla volontà di creare un clima meno rigido e più aperto, sebbene ora riconosca come tale metodo possa essere stato mal interpretato, portandolo a vivere, come afferma, “nel buio della notte”.